lunedì 24 maggio 2010

Proverbi

Non amo i proverbi in maniera particolare, ne' mi sembrano depositari di una saggezza antica e autorevole. Sono legata ad uno arabo che per ovvi motivi non traslitterro, ma che in sostanza dice: se non fossimo stati anche noi bambini avremmo ucciso i nostri. Avrete capito che l'arabo é una lingua dalle tinte forti e decise (non solo in negativo, anche le benedizioni sono molto vigorose ed energiche), ma se priviamo il proverbio dai toni violenti rimane il concetto che noi adulti dobbiamo fare lo sforzo di ricordarci com'eravamo da bambini, perchè solo immedesimandoci possiamo tollerare. Un proverbio che parla di bambini, che a volte ci esasperano, ma che può essere applicato a tanti altri ambiti.
L'altro giorno ero al parco con mio figlio David che adora le spade, ne ha una collezione vastissima, ma ovviamente una preferita che ha aspettato tanto ad avere, che é uguale a quella di zorro, che é quella con cui dorme e si sveglia, che é quella! Quando la spada improvvisamente si é rotta in due, ho subito temuto la reazione isterica e ho cominciato, prima che lui realizzasse il danno, a promettergli risarcimenti milionari, ma lui ha visto la spada e ha solo detto: che bello, ora ne ho due!
Se fossimo stati  solo bambini avremmo ucciso gli adulti

domenica 23 maggio 2010

Burik or brick is a very popular street food  in Libya and in Tunisia and, those salted, are essentially made in three ways: with egg, potatoes brik and meat brick. For brick sheets browse in blog. The egg brick is very simple. We must open a raw egg in a glass and when the oil (h. 0, 5 inches of oil) in large frying pan at least 30 cm of diameter is boiling must lay only half the brick, and, with a hand holding the other half suspended and the other that takes the glass with the egg to overthrow with care and discretion the egg from the inside of the glass within the brick. Immediately close the brick of the pan with the other half suspended and with a fork "seal" all around the semi-circle for not to exit, turn fast and leave frying also the other side for few seconds. The effect should be externally golden and crisp and internally soft.

Burik sheets


Burik sheets is one of those things that when you learn to do alone marks the crowning of a career in a kitchen: simple in ingredients, indescribable and mysterious in quantity (here, "it enough" is intolerably of obligation), inexplicable and tormented in case, frustrating in the first results, magical in the success. To make 12-14 sheets I have taken 200 gr. of flour and approximately 200 ml of fresh water. I have mixed very well up to remove all the lumps and I have left to rest for two hours into the fridge.


I have taken a frying pan non-stick of approximately 22 cm in diameter and I placed above the low heat.... here is the difficult: take the right-hand a "handful" of dough that must not be too liquid it is too thick, we say that away must drag a trail of dough with him. We must lay a hand on the pan warm drawing an round very quickly, from right to left, starting from the outside to the inside, leaving pass a minimum quantity of dough of height 1 millimetre approximately. Cooking to 8x11mm, it should be removed very quickly. The result is a thin neutral taste which can be used for sweet and salted for things. If you have already thrown away kilos of flour without results, go to Castroni and buy brik sheets ready, but will not be as good...

martedì 18 maggio 2010

Brik all'uovo


Vabbè io ci ho messo la buona volontà e ho continuato imperterrita a mettere ricette estive sul blog affinché fosse di buon auspicio, ma vedo che l'ottimismo non aiuta e l'estate non arriva. L'andazzo metereologico sarebbe quello da mettere sul post una bella ricetta di cous cous con montone e fagioli  o una bella polenta piccante, ma francamente a maggio mi sembra eccessivo. Un buon compromesso sono le burik: sfoglie di pasta finissima fritte velocemente nell'olio bollente con il risultato d'essere croccanti fuori e morbide dentro. Le burik vanno bene per tutte le stagioni. E sono buone in tutti i modi, anche nella maniera un po' "bastarda" di riempirle con mozzarella e alici e infilarle al forno.
Le burik o brik si mangiano in Libia e in Tunisia e, quelle salate,sono sostanzialmente fatte in tre modi: brik all'uovo,  brik alle patate e brik alla carne.
Per la sfoglia vedi brik (sfoglia) nel blog.
La brik all'uovo é molto semplice. Bisogna aprire un uovo crudo in un bicchiere e quando l'olio (h. 0,5 cm d'olio) nella padella larga almeno cm 30 di diametro é bollente bisogna adagiare solo metà della brik e, con una mano che tiene l'altra metà sospesa e l'altra che tiene il bicchiere con l'uovo far rovesciare con cura e delicatezza l'uovo dall'interno del bicchiere all'interno della brik. Chiudere immediatamente la brik della padella con l'altra metà sospesa e con una forchetta "sigillare" tutto intorno al semicerchio per non far uscire l'uovo, girare velocemente e lasciare friggere anche l'altro lato per qualche secondo. L'effetto dovrebbe essere esternamente dorato e croccante e internamente morbido. In Tunisia insieme all'uovo mettono anche capperi e tonno. A me non piacciono i capperi ne' il tonno abbinato all'uovo.

Burik o brik (sfoglia)

La sfoglia delle burik é una di quelle cose che quando si impara a fare da soli segna il coronamento di una carriera ai fornelli: semplice negli ingredienti, indescrivibile e misteriosa nelle quantite (qui il "quanto basta" é intollerabilmente d'obbligo), inesplicabile e tormentata nel procedimento, frustrante nei primi risultati, magica nella riuscita.
Per fare 12- 14 sfoglie ho preso 200 gr di farina e circa 200 ml d'acqua fresca. Ho impastato molto bene fino a togliere tutti i grumi e ho fatto riposare 2 ore nel frigorifero. Ho preso una padella antiaderente di circa 22 cm di diametro e l'ho posta sopra il fuoco molto basso....Qui viene il difficile: prendere con la mano destra una "manciata" d'impasto che non deve essere troppo liquido ne' troppo denso, diciamo che sollevandolo deve trascinare una scia d'impasto con lui. Bisogna adagiare la mano sulla padella calda disegnando un tondo molto velocemente, da destra verso sinistra, partendo dall'esterno verso l'interno,  lasciando passare una minima quantità d'impasto di altezza di un millimetro circa. Si cucina all'istante, quindi va tolto molto velocemente.
Il risultato é una sfoglia sottile di sapore neutro che può essere utilizzata per dolci e per cose salate. Se avete gettato già due kili di farina senza risultati, andate da Castroni e compratele già pronte (brik), ma non saranno altrettanto buone...

domenica 16 maggio 2010

Mseir (pinzimonio di verdure al limone)


Questo é un pinzimonio particolare, le verdure non vanno intinte in una salsa a parte, bensì rimangono a macerare con la salsa stessa che le ammorbidisce e penetra dentro ad esse conferendo un sapore tutto particolare. E' anche una delle poche cose della vita buona senza nulla in cambio: ne' un particolare apporto calorico, ne' colesterolo, ne' salasso economico...insomma buona in maniera disinteressata! In  estate spesso ne faccio una quantità industriale da sgranocchiare la sera davanti al televisore invece delle patine e i pop corn e così ha anche l'effetto taumaturgico di far sparire i sensi di colpa.
Le verdure sono quelle canoniche: carote, finocchio e sedano, alle quali va aggiunto il cavolo bianco che conferisce un sapore tutto particolare. Il cavolo bianco crudo e insaporito con il sale e limone ha un sapore completamente diverso da quello cotto, quindi invito ad assaggiare questo pinzimonio anche quelli che generalmente non amano cavoli, broccoli e verze.
Le verdure vanno tagliate per lungo, mentre il cavolo rispettando l'andatura dei fiori naturali. Io metto anche le foglie del cavolo che sono molto saporite. Alle verdure tagliate e lavate va aggiunto il succo di limone allungato con un po' d'acqua e sale (no olio) e vanno lasciate a macerare un paio d'ore in frigo girandole di tanto in tanto. Se si utilizzano limoni non trattati (io ho la fortuna d'avere un marito che li coltiva nel terrazzo, li massaggia, ne costata ogni giorno i progressi, li misura, li confronta con quelli dei vicini, redice delle schede tecniche, conta i frutti la sera prima e se il giorno dopo ce ne sono di meno istituisce tribunali d'inquisizione, ma mi rendo conto che non tutte sono così fortunate) dopo la loro spremitura nel pinzimonio possono essere lasciati a macerare insieme alle altre verdure. Solo prima di servire si può aggiungere olive nere, ravanelli e cetrioli mescolandoli alle altre verdure. E' un ottimo contorno, soprattutto con piatti di cous cous molto pesanti oppure può essere mangiato come snak leggero o come antipasto.

venerdì 14 maggio 2010

Kebab vulcano di calorie?

http://it.notizie.yahoo.com/7/20100513/tts-tra-salse-piccanti-e-patate-fritte-k-c8abaed.html

Questo articolo non mi convince affatto! Da quando in qua cipolle, peperoncino e pomodori danno un grosso apporto calorico? E ancora: che ne sappiamo anche dei polli cotti, dei supplì fritti, della pizza rimasti nelle rosticcerie? Non so cosa ne pensate voi, ma a me sembra la solita storia di chiusura verso le novità..

mercoledì 12 maggio 2010

Felfelchuma (salsa all'aglio e paprika piccante)


Questa é una salsa base per moltissime ricette piccanti. Se si é amanti del piccante la si può mangiare anche spalmata sul pane con un po' d'olio. Una di quelle cose che, soprattutto d'inverno, non deve mai mancare nel frigorifero.
Tritate con il frullatore ad immersione l'aglio con un po' d'acqua fino a quando non avrete ottenuto una crema omogenea senza grumi. Aggiungete a questa crema un po' d'olio d'oliva extravergine, sale e paprika piccante fino a quando la crema non sarà in grado d'assorbire tutta la paprika (per una testa d'aglio, 100 gr. paprika piccante, 50 ml. d'acqua circa). Se é troppo liquida aggiungete paprika, se é troppo solida aggiungete acqua o olio. La ricetta originale prevede l'aggiunta di cumino e carvi, ma io la lascio neutra (si fa per dire neutra, é una salsa micidiale: solo per mandare via l'odore dal contenitore che la ospita lo devo mettere tre volte dentro la lavastoviglie!) così da poterla utilizzare anche nella cucina "occidentale": con la pasta, dentro al panino con il tonno, dentro la frittata...Questa salsa é stata una costante della mia infanzia. I bambini con cui giocavo il pomeriggio sotto casa mangiavano pane e nutella, mentre io sempre pane, tonno, pomodoro e felfelchuma. Anche adesso adoro questo panino!
Consiglio anche agli amanti più collaudati del piccante di "manovrare" questa salsa con cura, ovvero di assaggiarla un po' alla volta e di cominciare con dosi piccole.
Ricoprite il felfelchuma d'olio e riponete in frigorifero, si conserva per tantissimo tempo


martedì 27 aprile 2010

Siriama (panzanella libica)

Un po' perché me lo chiede la mia amica Monica, un po' perché oggi andando in giro per casa a spegnere tutte le luci mi sono ricordata di mio padre a cui piaceva tanto e un po' perché la temperatura sta salendo e questo é un piatto freschissimo, facilissimo e buonissimo.
Nata per sfruttare anche il pane raffermo di qualche giorno prima la siriama é uno di quei piatti poverissimi, ma molto saporiti.  La base é quella della panzanella, ovvero pane raffermo ammorbito nell'acqua, pomodoro tagliato piccolo, cipolla, olio extra vergine d'oliva. La sola differenza dalla panzanella toscana é l'assenza di aceto e cetrioli e l'aggiunta di pezzi di tonno sott'olio e acciughe dissalate. Questi ultimi due ingredienti, che l'arrichiscono e ne fanno un monopiatto rispetto alla panzanella romana o toscana che possono essere considerate degli antipasti, credo li dobbiamo alla colonizzazione italiana della Libia e alla conseguente massiccia migrazione di siciliani a Tripoli che giustamente portarono con loro questi buonissimi ingredienti.

Per quattro persone:
4 etti di pane raffermo (va bene anche misto, va bene anche sporco di sugo del giorno prima, va bene anche smozzicato, purchè non si butti, voi non vi schifiate e non aspettiate amici a cena)
7 pomodori medi maturi
cipolla fresca o di Tropea tagliata piccola o a fette sottili
basilico
tonno sott'olio (a seconda di quanto chic volete la vostra siriama potete prendere quello commerciale o quello venduto a etti)
acciughe sott'olio
olive nere

Coprite il pane con acqua fredda. Dopo venti minuti strizzatelo bene e apritelo a pezzetti piccolissimi.
Tagliate a pezzi piccoli i pomodori, aggiungete sale, olio, olive, cipolla e basilico tagliato a pezzi e lasciate insaporire per 20 - 30 minuti girando ogni tanto. Mischiate il pane sbriciolato e l'insalata di pomodori facendo attenzione che il pane assorba tutto il sugo dei pomodori e aggiustate di sale e olio. Lasciate in frigo un'ora e servite con pezzettoni di tonno e acciughe sopra. Guarnite con altro basilico.

Se volete la panzanella toscana, togliete tonno e acciughe e aggiungete cetriolo e aceto nell'insalata di pomodoro, poi procedete nello stesso modo.
La panzanella romana invece non prevede nemmeno cetrioli e aceto e lascia le fette di pane duro intere, passate velocemente nell'acqua fredda per essere ammorbidite, ma non sbriciolate.
Io credo che la panzanella senza aceto possa fungere da base per essere arricchita nei modi più diversi: tonnoe acciughe, capperi, ma anche gamberi, polipo. Insomma quello che avanza la sera prima.

giovedì 22 aprile 2010

Kebab


Dopo tanto tempo di silenzio, ho deciso di riafacciarmi al blog solo per puro buon umore che spero di contaggiarvi. Sono successe tre cose, tutte positive che mi hanno ben predisposta: una famosa ditta d'arredamento ha accolto la mia lamentela e mi viene a cambiare le cinque sedie che ho comprato quasi tre anni fa perché rotte (anche se fuori garanzia), la banca ha riconosciuto un errore e mi accrediterà dei soldi e la bolletta del telefonino arrivata é stata più bassa del previsto. A ben vedere sono tutti motivi pecuniari, ma tant'é. Aspettando la Felicità assoluta ci accontentiamo e comunque la soddisfazione di vedersi rimborsati dei soldi dalla banca non ha prezzo ed é più rara di una eclissi solare!
Così ho deciso di pubblicare la ricetta di una cosa allegra: il kebab.
Per rispetto alla filologia devo dire che l'Italia é l'unico Paese dove lo si chiama kebab: in Egitto e Israele lo chiamano shawarma, in Turchia e Iran doner kebab, in Grecia ghiros...qui da noi solo kebab che invece vuol dire semplicemente "spiedino", una delle rare sintesi linguistiche italiane l'abbiamo prodotta a danno di altri.
La genialità della ricetta e della struttura di questo enorme spiedo verticale ruotante lo dobbiamo ancora una volta all'Impero Ottomano. Qualcuno lì avrà pensato: ma se invece di fare tanti spiedini orrizontali ne facessi uno enorme verticale che ruota intorno a una fonte di calore e  che viene tagliato man mano che si cucina? Detto fatto!
Il kebab altro non é che fettine di carne (pollo, agnello, tacchino o manzo) marinate almeno 24 ore, infilzate e pressate in un grande spiedo verticale ruotante che verrà tagliato in altezza perpendicolarmente alle fettine formando delle striscioline sottili di carne buonissima . Ovviamente per fare ciò ci vuole una macchina apposita, però ho scoperto un metodo facile ed efficace di sicuro successo che piace a grandi e piccoli.
Per ogni persona comprate 160 gr carne a fettine: coscia di pollo disossata,  vitella un po' grassa, manzo o fate un misto. Non comprate carne troppo magra perché altrimenti si secca troppo.
Comprate pane arabo a tasca o a piadina (pita). Se abitate a Monteverde la pita a tasca che fanno i "kebabari" di Via Busiri Vici é ottima
Tagliate un po' di pomodori e lattuga
Fate del homous (trovate la ricetta nel blog)
Fate una salsa piccante tipo felfelchuma, troverete la ricetta dentro la ricetta tscirsci (etichetta mezè)

Marinatura per 1 kilo di carne (6 persone):
1 cipolla
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaio paprika dolce
pepe nero
sale
1 cucchiaino cumino
olio d'oliva
succo di limone
1/2 bicchiere passata di pomodoro

tritate tutto con il minipimer fino a quando non risulti un composto omogeneo e non troppo denso. Mettete a marinare la carne nel composto e ponete in frigorifero. Ogni tanto giratela. Passate in padella le fettine marinate senza cucinarle troppo, quando si saranno raffreddate tagliatele a fettine il più possibile sottili.
Ripassate in padella le striscioline con cipolla tritata.
Riempite la pita con un po' di carne e insalate a piacere. Se avete bambini servite con patatine fritte. E' buonissimo ed é anche un piatto che si può preparare tempo prima e lasciare in frigo. Al momento di servire ripassate solo le striscioline in padella con la cipolla tritata fina.

sabato 27 marzo 2010

Tscirsci

Verdure piccanti e speziate

Mettete a bollire in acqua e sale patate, carote, zucchine e, se é la stagione, zucca. Quando sarà tutto cotto spegnete il fuoco. Prendete mezzo (un quarto? Uno intero? Dipende da quanto riuscite a tollerare il piccante e da quanto sia piccante la vostra paprika) cucchiaio di  felfelchuma (vedi salse base), stemperatelo con un po' d'acqua di cottura delle verdure, mezzo limone spremuto, un po' di cumino e un po' di carvi. Aggiungete tutte le verdure mescolando e schiacciando un po' con la forchetta. Deve risultare un po' tutto mischiato e un po' devono riconoscersi i pezzi di verdure. Aggiustate di sale e se occorre aggiungete un po' d'acqua di cottura. Servite a temperatura ambiente. Si mangia sopra qualsiasi tipo di cous cous per renderlo più saporito e piccante o con il pane

giovedì 18 marzo 2010

Babaganush

Crema di melanzane (Libano)

Questa é una ricetta facilissima e versatile. La potete servire all'interno di involtini di melanzane (fette tagliate sottili, messe in forno 10 minuti) o su dei crostini di pane: sempre buonissima.

Per 8  persone
2 melanzane
1 spicchio d'aglio
Techina (salsa di sesamo) un cucchiaio
olio extra vergine
sale
prezzemolo
facoltativo (succo di limone)

Mettete in forno le melanzane intere lavate e asciugate a 220 gradi. Dopo 30 minuti giratele aprendo bene il forno affinché l'umidità sprigionata dalle melanzane vada via. Attendete altri 30 minuti poi toglietele dal forno (controllate prima con uno spiedino che dentro siano diventate morbide)
Apritele in due, mettete del sale e ponete a scolare in uno scolapasta per 1 - 2 ore (a volte le lascio tutta una notte).


Togliete la buccia delle melanzane e i semi e frullate la polpa, l'aglio, la techina con un po' d'olio extra vergine d'oliva con un frullatore ad immersione.
Servite in un ciotola, con un po' d'olio extra vergine d'oliva e prezzemolo.
Questa é una ricetta che se non aggiungete il succo di limone, si manitiene in frigorifero parecchi giorni ed é ogni giorno più buona!
Dritta: se non vi va d'arrivare fino ad un negozio etnico e comprare la techina sostituitela con lo yogurt greco intero!

venerdì 5 marzo 2010

Jerusalem chiken

Ideal for evenings with friends because keeps you free to talk and drink an aperitivo, everything has to be done before. Very easy to make, to serve and to eat. Take one chiken for 4 -5 person, rub on it lemon, salt, same olive oil and cinnamon. Take some basmati rice and keep it 5 minutes into hot water, then add 1/2 chopped onion, 20 gr of pine nuts, 60-80 gr of veal minced meat, salt and cinnamon  and fill the chiken. Wrap completely the chiken with aluminum foil and put it in the oven 180° for 2 hours. Take off the alluminium foil, keep the sauce the chiken released away from the oven and put again the chiken in the oven for other 20 minute 240° or grill for 10 minutes. Serve with rice pilaf and the sauce you kept apart.

domenica 28 febbraio 2010

tabulé

Una ricetta facile, facile di sicuro successo soprattutto con la bella stagione. La ricetta originale libanese prevede il bulgur (alimento costituito da frumento integrale, grano duro germogliato, che subisce un particolare processo di lavorazione. I chicchi di frumento vengono cotti al vapore e fatti seccare, poi vengono macinati e ridotti in piccoli pezzetti; è molto diffuso in Medio Oriente) e moltissimo prezzemolo. La mia ricetta prevede il cous cous precotto (facile e veloce da preparare), pomodori come base, meno prezzemolo della ricetta libanese e niente succo di limone che "cucina" i pomodori rendendoli molli e meno saporiti. Semmai, se avete dei limoni non trattati, ci starebbe bene la scorza grattuggiata del limone.

Ingredienti per 4 persone:
300 gr. cous cous precoto in scatola da cucinare secondo le indicazioni
600 gr. pomodori maturi
1 cipollotto fresco
olive nere
tanto prezzemolo, basilico e menta
facoltativo: peperoni, cetrioli e qualsiasi altra cosa, ma per favore NON IL MAIS


Cucinare il cous cous secondo le indicazioni, sgranarlo molto bene e farlo raffreddare in frigorifero.
Tagliare i pomodori, il cipollotto, il prezzemolo, il basilico e la menta a pezzi piccolissimi. Aggiungere sale e olio extra vergine di oliva secondo il gusto, mischiare e fare insaporire un'ora in frigorifero. Fare uscire dal frigo e buttare l'acquetta che i pomodori avranno spurgato (io la metto in un bicchiere e la bevo come fosse un gaspacho). Mischiare cous cous, pomodori conditi e olive rimettere in frigo fino a 30 minuti prima di servire.
Questa é una ricetta base ottima come antipasto, ma volendo la si può arricchire con verdure o pesce (tipo polipo e cozze) cotte da parte, in questi casi diventerebbe un freschissimo piatto unico!
Vi dico subito che se avete amici libanesi a tavola potrebbero arrabbiarsi molto di queste piccole deroghe, ma insisto nel dire che la ricetta originale sappia troppo di prezzemolo e limone! Rivendico il diritto alla variazione delle ricette, vedi pagina "Ma in cucina l'apocrifo non esiste"

martedì 9 febbraio 2010

Cous Cous base: la semola cotta a vapore

Questa é la ricetta per cucinare la semola a vapore secondo il procedimento originale. Ci sono dei cous cous precotti che ormai si trovano anche nei supermercati che sono validi se si ha fretta, ma questo tradizionale che si prende tutto il tempo che occorre, che cresce e si idrata lentamente, che innonda tutta la casa del suo profumo é tutta un'altra cosa! Cucinare questa semola é la base per fare un buon cous cous.

Bisogna intanto trovare la semola di grano duro a grani grandi, qui a Roma o a piazza Vittorio o da Castroni, poi preparate una couscousiera ovvera una pentola che possa cucinare a vapore, dove sotto si possa mettere l'acqua e sopra un pentola che coincida con la circonferenza della pentola sottostante e che abbia dei buchi (buchi non troppo grossi altrimenti la semola cade dentro l'acqua bollente) per far passare il vapore.


Queste le dosi per 5 - 6 persone

1/2 kilo di semola per il cous cous (a Piazza Vittorio la chiamano semida)

1/2 bicchiere d'olio di semi di girasole

acqua e sale


Mettete la pentola riempita a un po' meno di metà con acqua o meglio ancora un brodo di verdure o di carne. E' importante che il liquido abbia lo spazio per bollire senza toccare, crescendo, la parte superiore in cui cuoce la semola altrimenti questa bollirà invece che cucinarsi a vapore.

Intanto, a parte, sgranate molto bene la semola con mezzo bicchiere abbondante d'acqua fredda e sale secondo i gusti (cominciate con poco: un cucchiaino, farete in tempo ad aggiungerne). Sgranate molto bene facendo cadere l'acqua molto, molto lentamente. Quando dalla couscousiera che avevate prima messo sul fuoco usciranno dei fumi vorrà dire che l'acqua (o brodo) bolle: é tempo d'adagiare lentamente il cous cous così inumidito e sgranato nella couscousiera. Mettete il fuoco ad intensità media e sistemate un canovaccio di cotone sopra la couscousiera per non mandare sprecato il vapore.

Dopo cinquanta minuti circa rovesciate il contenuto in un grande piatto, largo abbastanza per continuare a sgranare e inumidire la semola con due bicchieri d'acqua e mezzo bicchiere d'olio (ricordate d'aggiungere i liquidi in modo lento e a piccole quantità), aggiustate di sale. Se l'acqua dentro la couscousiera si é asciugata troppo aggingetene e mentre sgranate il cous cous aspettate che riprenda a bollire. Appena bolle rimettete la pentola con i buchi e sopra riadagiate il cous cous. Aspettate altri 50 minuti e rifate lo stesso lavoro senza aggiungere olio ma solo un po' d'acqua. Ci sono alcune persone che quest'ultima sgranata la fanno con il brodo cotto nella couscousiera, sicuramente il cous cous verrà più buono, ma anche più deperibile.

Bisogna anche considerare che questo procedimento é abbastanza lungo (anche se durante gli intervalli di 50 minuti in cui il cous cous cucina potete fare altre cose: scrivere sul blog, farvi le mani, cucinare il condimento...) e almeno io quando lo affronto ne faccio sempre un po' di più per congelarlo. Se aggiungo il brodo di carne all'ultima sgranata e dopo un mese scongelo il cous cous per farne un cous cous di pesce o un tabulé...non mi pare una gran cosa: meglio acqua fredda e neutra!


Assaggiate un po' di cous cous caldo senza niente: é favoloso!

Cous cous alle verdure

Della semola cotta a vapore che sarà la base per il cous cous abbiamo già scritto.
Questa é la ricetta per le verdure che verranno cotte a parte (come ogni altro condimento per il cous cous, esattamente come si fa per la pasta: sugo da una parte e pasta dall'altra).

Ingredienti per 6 persone:
150 gr. verza verde
1 cipolla
2 patate
1/2 peperone
2 zucchine
2 carote
1 scatola ceci o 100 gr. ceci secchi ammollati la sera prima e poi cotti a parte con acqua, sale e sedano
prezzemolo
300 gr. fagiolini corallo (facoltativo)
1 - 2 cucchiai concentrato di pomodoro
spezie: cumino, paprika dolce, cannella o spezie già pronte per cous cous da Castroni
olio d'oliva

Tutte le verdure devono essere tagliate grossolanamente. Far rosolare le cipolle a fuoco lento cinque minuti, aggiungere verza e peperoni e chiudere la pentola con il coperchio altri cinque minuti. Aggiungere le carote con acqua a coprire le carote. Rimettere il coperchio e lasciare bollire altri 10 minuti. Aggiungere infine le patate, le zucchine e i fagiolini corallo con 1- 2 cucchiai di concentrato di pomodoro, il sale e le spezie e i ceci con altri due bicchieri d'acqua. Cucinare a fuoco lento per latri 20 -30 minuti. Quando le carote sono pronte, il sugo é pronto. Sono molto approssimativa circa la quantità d'acqua, di concentrato e sui tempi di cottura perché sono variabili che dipendono da quanto grosse avete tagliato le verdure, da come vi piace il sugo (concentrato o lento) e dalla potenza del fuoco.

Servire mettendo la semola cous cous cotta a vapore in un piatto fondo e sopra questo sugo caldo con verdure. Guarnire con un po' di prezzemolo e lasciare in mezzo al tavolo un po' di questo brodo di verdure per bagnare il cous cous man mano che questo assorbe il sugo.

Mentre scrivevo questa ricetta mio figlio Simone mi ripeteva storia: Roma era divisa in Patrizi e playboy. A vostra memoria

Involtini di melanzane

Tagliate a fette di un centimetro le melanzane.
Grigliate le fette nel forno caldo a 200 gradi e fatele uscire non appena saranno un po' scurite.
Una volta raffreddate lasciatele marinare qualche ora in olio (appena il necessario), aglio, basilico e sale. Giratele ogni tanto affinché prendano tutti i sapori.
Prendete una ad una le fette di melanzane (togliendo i pezzi d'aglio e basilico), mettetici un cucchiaino di homous e girate le fette su se stesse ad involtino.
Servite adagiando gli involtini in un grande piatto piano con sopra un po' di prezzemolo.

lunedì 8 febbraio 2010

Homous

Crema di ceci

Ingredienti per 6 persone:
salsa di sesamo 2 cucchiai o yogurt greco intero 100 gr.
200 gr. ceci secchi
prezzemolo
limone
1 spicchio d'aglio



Mettere a bagno la sera prima i ceci. Fateli bollire in acqua abbondante e sale.
Una volta cotti frullare con il frullatore ad immersione i ceci e tutti gli altri ingredienti. Se avete utilizzato la techina (salsa di sesamo) probabilmente dovrete aggiungere acqua di cottura dei ceci, se avete utilizzato lo yogurt aggiungetene un po' alla volta perché forse tutto potrebbe rendere la crema troppo liquida. La consistenza deve essere quella di un paté: spalmabile, ma non liquido. Aggiustate di sale e pepe.

Servite spalmando il homous in un piatto, facendo una piccola fossa al centro e aggiungendo olio d'oliva e prezzemolo. Fate dei piccoli crostini caldi o comprate la pita (pane arabo)